Strumenti musicali
Lo strumento musicale “re” del mondo delle sessioni ritmiche, dei palchi e delle percussioni in generale, è certamente la batteria: impariamo a suonarla insieme seguendo i consigli veloci e istruttivi che vi offriamo di seguito.
Lo strumento musicale “re” del mondo delle sessioni ritmiche, dei palchi e delle percussioni in generale, è certamente la batteria: impariamo a suonarla insieme seguendo i consigli veloci e istruttivi che vi offriamo di seguito.
Senza dubbio, il senso del ritmo e dell’apprezzamento degli strumenti musicali in grado di riprodurre delle sequenze sonore organizzate in maniera da generare un “groove” intenso, è insito in tutti noi, fin dall’età dell’infanzia.
Tra gli strumenti musicali che più spesso vengono consigliati a bambini e giovani che mostrano particolare attitudine per la ritmica, piuttosto che per la melodia, la batteria occupa un posto di rilievo, probabilmente il podio, tra tutti, per la sua immagine estetica, il carisma trasmesso dai più famosi batteristi di ogni generazione e i suoi inconfondibili suoni
Anche noi possiamo imparare a padroneggiarla partendo da zero, seguendo i sette consigli che vi riportiamo nei punti seguenti.
E’ chiaro che, per imparare le basi della regina degli strumenti musicali a percussione, dovremo possedere una predisposizione al ritmo da sviluppare progressivamente con esercizi specifici.
Impariamo innanzitutto a riprodurre alcuni ritmi basilari e sostenuti, magari di canzoni che ascoltiamo spesso e di genere pop-rock oppure orientati all’hard rock, tamburellando su una superficie piana, fino ad acquisire scioltezza ai polsi e fiducia nel colpo di mano: in questo modalità di esercizio apparentemente ingenuo, se avremo cura di provare per più volte al giorno, potremo ottenere un senso del ritmo utile per gli studi successivi.
Come secondo consiglio, impariamo a scandire il tempo in quarti e ottavi, le due unità ritmiche di base per tutti gli strumenti musicali a percussione e non. Contiamole mentalmente, ad alta voce oppure aiutiamoci con un metronomo, fino a quando ci verrà automatico suddividere i brani che ascoltiamo negli stessi tempi per suonarli.
Il terzo consiglio è sicuramente rivolto ad imparare come tenere correttamente le bacchette: è un fattore spesso sottovalutato da tanti batteristi in erba, che però può significare la differenza tra un suono corposo e diretto ed uno più lasco e trasandato. Per ottenere il massimo controllo sulla bacchetta, è preferibile la cosiddetta “matched grip”, ovvero l’impugnatura che ci consente di afferrare la bacchetta tra pollice ed indice, non molti centimetri lontano dalla base, lasciando libere di avvolgere il contorno della bacchetta le restanti dita.
Assumere una postura corretta è il nostro quarto consiglio: sedersi avendo cura di tenere i gomiti non troppo alti né abbandonati, ma calibrando l’estensione delle nostre braccia in modo da favorire l’uso armonico di tutti i componenti del nostro drumset, soprattutto nei passaggi più concitati del brano.
Una volta appresi i tempi in quarti e in ottavi, come quinto consiglio suggeriamo di riprodurre su batteria i tempi che finora abbiamo contato a mente o col metronomo. Il rullante andrà ad esempio colpito su seconda e quarta battuta, mentre la cassa andrà utilizzata sulle battute 1 e 3, fino a mantenere questo schema per un po’ di minuti prima di variarlo.
Imparare a trarre il massimo dai suoni del charleston è il nostro sesto consiglio: si tratta di uno dei componenti che più può influire sulla ritmica del brano, perciò è importante saperne trarre le migliori aperture e chiusure. Sollevare e riabbassare il piede, oltre a colpire il piatto in differenti punti durante l’esecuzione, ci può far scoprire sonorità inaspettate della nostra batteria.
Se infine, il mondo degli strumenti musicali a percussione ci appassionasse al punto da voler proseguire nello studio di tempi di battuta più complessi e tecniche da vero prodigio della batteria, teniamo in grande considerazione la gestione del rullante: una volta acquisita perfetta padronanza del colpo singolo, impariamo a moltiplicarli aggiungendo pattern di due, tre o quattro colpi; tecnica che con le opportune modifiche può essere adottata anche a livello di movimenti del pedale, esattamente come farebbe un vero professionista.
Dipende quindi dalla nostra volontà di padroneggiare il ritmo e coordinare i movimenti corporei di braccia e gambe l’impostazione presente e futura degli esercizi a cui dovremo sottoporci per diventare ottimi batteristi: iniziamo ora, i risultati non si faranno attendere se saremo diligenti.