Musica per bambini: a che età cominciare?

La musica per bambini può, da semplice hobby, diventare una professione: ecco quando sarebbe bene iniziare a suonare.

Esiste un’età per iniziare a suonare uno strumento? La risposta, in realtà, è duplice, ovvero sì e no.Andiamo ad analizzare, quindi, i fattori che portano allo studio di uno strumento, e quindi l’età in cui sarebbe bene cominciare.

Molti studi psicologici hanno dimostrato come lo studio della musica aumenti il livello intellettuale di un bambino, e come lo avvicini (anche emotivamente) a un qualcosa di astratto. Se un bambino decide di avvicinarsi alla musica, lo deve fare per gradi e soprattutto con criterio (questo monito vale soprattutto per i genitori).

Già, perchè se è vero che non esiste un’età adatta per iniziare a suonare, è altrettanto vero che alcuni strumenti non possono essere imbracciati con facilità in tenera età. La musica per bambini è un’arte che deve essere approcciata con cura e dedizione: questa è una realtà da non sottovalutare. Mai.

Ovviamente, se si vogliono risultati professionali, è opportuno che il piccolo artista inizi a studiare(seriamente e costantemente) tra i 5 e i 12 anni, ovvero nell’età scolare. Per imparare a suonare bene uno strumento è necessaria, quindi, tanta applicazione, e un’allenamento  quotidiano. Doti che non appartengono ai più piccoli.

Abbiamo detto, però, che non esiste un’età in cui un bambino possa avvicinarsi ad uno strumento. Questo è vero, ma solo in parte. La musica per bambini ha delle limitazioni prevalentemente tecniche: un bambino di 6 anni non riuscirà a suonare con facilità un contrabbasso, oppure l’arpa o il trombone. Parliamo di strumenti che necessitano di una determinata “stazza” fisica, o per lo meno di un’altezza adeguata.

Solitamente, la musica per bambini prevede un iter iniziale: molto spesso i più piccoli si avvicinano agli strumenti, e in generale al mondo della musica, imparando a suonare il pianoforte. Questo strumento non è stato scelto a caso: oltre al fatto che si presenta “semplice” da suonare (si ricava un suono semplicemente appoggiando il dito al tasto), è altrettanto vero che non stanca i bambini, e li diverte ogni qualvolta venga toccato.

Gli strumenti a fiato, invece, emettono una singola nota. Molto spesso, per l’intonazione giusta, ci vuole tanto tempo ed esercizio. E questo, a lungo andare, può essere scoraggiante e noioso per un bambino piccolo. Proprio per questo motivo, i genitori che fanno avvicinare i loro figli alla musica, optano per uno strumento diverso, divertente e ricco di musicalità.

Chi decide di far avvicinare i propri figli ad uno strumento, può anche optare per l’iscrizione ad un conservatorio: in questo caso, molto spesso, per i più piccoli è vietato imbracciare alcuni determinati strumenti, come il violino. Questo perchè risulta troppo pesante e difficile da gestire…e ovviamente da suonare!

C’è poi un ultimo aspetto da analizzare: la musica per bambini, in Italia, viene vista ancora come una sorta di hobby. Anche a scuola non le viene data la giusta importanza, e molto spesso viene sottovalutata come materia d’insegnamento.

Ricordiamoci, invece, che la musica ha un potere immenso e impagabile. Tuttavia, come per tutte le cose, deve essere avvicinata con attenzione. Soprattutto se parliamo dei nostri figli.

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