Lezioni di musica
Diventato col tempo simbolo di una tradizione musicale a sé per via delle sue sonorità armoniche, avvolgenti e cariche di intensità espressiva, il violino è uno strumento della vasta famiglia degli archi apprezzato da musicisti di ogni età e genere: scopriamo, tra storia e tradizione, la sua rilevanza nella musica moderna.
Il violino: storia e informazioni generali
Il suono del violino popola la musica di ogni tempo, in un insieme di generi musicali molto trasversale e costituito da influenze e stili diversi.
Si tratta senz’altro di uno degli strumenti ad arco più popolare presso le scuole di musica che, impartendo lezioni di musica, riescono a far conseguire risultati spesso molto soddisfacenti anche a principianti e allievi di livello intermedio.
Il violino ha in Niccolò Paganini il suo più grande virtuoso. Questo personaggio leggendario nato e vissuto proprio nel nostro paese, viene spesso citato come metro di paragone tra un suono violinistico impeccabile e le reali potenzialità di questo strumento. Anche il mondo dei liutai italiani, che contò tra le sue fila Antonio Stradivari, continua a fare storia nel mondo, nonostante la concorrenza di brand e case di produzione più evolute.
Concentrandoci sull’anatomia del violino, esso è costituito da due parti essenziali in legno, una cassa armonica ed un manico, di dimensioni contenute rispetto a molti altri strumenti ad arco. E’ presente inoltre una tastiera su cui il violinista poggerà le dita per animare il suono generato dalle corde. Queste, sono in numero di quattro e, dopo aver passato capotasto e ponticello, sono fissate a loro volta sulla cordiera, una lamina la cui importante funzione è quella di trasmettere la vibrazione della corda alla cassa.
Particolarità del violino
Iniziando a frequentare le nostre prime lezioni di musica presso una scuola, scopriremo che a differenza di altri strumenti a corde, il violino non possiede veri e propri tasti che, come avviene ad esempio nella chitarra, delimitano i punti specifici in cui un suono vale una determinata nota o semitono. Entra qui in gioco quella che viene definita memoria “muscolare”, ovvero la capacità del violinista di saper ricordare la configurazione delle corde e delle loro sonorità in ogni punto della tastiera.
Risulta quindi molto importante affinare questo tipo di sensibilità durante le lezioni di musica che seguiremo, in particolare per correggere eventuali storture durante l’esecuzione dei brani in tempo reale, fino a riprodurre una performance equilibrata e in linea con la giusta percezione della composizione.
Come suonare al meglio il violino
Al centro di un corretto insegnamento della tecnica violinistica, troviamo ovviamente un buon posizionamento delle dita della mano che darà direzione al suono. A questo scopo, esse saranno numerate a partire dall’indice (il pollice viene utilizzato esclusivamente come supporto) da 1 a 4, come avviene per diversi strumenti nelle lezioni di musica. Partendo dal capotasto (cosiddetta “prima posizione”), possiamo far scorrere la mano per ottenere note via via più acute avvicinandoci alla cassa armonica, sapendo che in base alla tecnica e al virtuosismo del suonatore possiamo suonare anche diverse ottave con l’intero strumento.
E’ inoltre importante esercitarsi sui cosiddetti ‘cambi di corda’, soprattutto sulle posizioni più basse lungo la cassa, che consentono a un musicista con buona tecnica di passare da un fraseggio musicale all’altro. Questo permetterà di ricercare un’uniformità timbrica o particolari soluzioni sonore, ottenibili esclusivamente in questa maniera, che non potrà che risultare particolarmente gradite all’orecchio dell’ascoltatore.
Intraprendere lo studio del violino è quindi senz’altro possibile, partendo con la giusta motivazione, una buona predisposizione di base e dita particolarmente flessibili e robuste per riprodurre qualsiasi genere musicale.