La storia della musica è ricca di strumenti musicali di diversa conformazione, estensione, registro e caratteristiche che li rendono più propensi ad appartenere ad una famiglia piuttosto che ad un’altra. La creatività umana, tuttavia, non ha particolari confini, ed è proprio per questo che anche nel settore degli strumenti musicali troviamo proposte alquanto inusuali e simpatiche: scopriamo cinque innovativi strumenti capaci di lasciarci senz’altro stupiti.
1- La tritarra: come suggerisce il nome stesso, si tratta di una variante della chitarra, nata in Canada e fortemente voluta da parte di alcuni eclettici matematici. Il suo corpo è costituito da una corda vibrante saldamente unita a tre punti di ancoraggio: una volta pizzicata dal musicista, è possibile produrre sonorità molto esotiche e di certo differenti per acutezza rispetto alle classiche chitarre.
2 – Il theremin: tra gli strumenti musicali di natura elettronica, si tratta certamente di uno dei più curiosi, in quanto non prevede contatto diretto con il musicista, come avviene per la maggior parte dei cordofoni, dei membranofoni, dei fiati e di tutte le altre famiglie di strumenti. E’ costituito da due antenne principali che fuoriescono da un box contenente la meccanica principale, ed è controllabile semplicemente muovendo le mani sopra lo strumento, senza tuttavia realizzare contatto fisico. Il suo suono è molto vibrante ed è stato, ed è, utilizzato per abbellire le colonne sonore di film popolari.
3 – Il flauto iperbasso: è uno strumento musicale della famiglia dei fiati dalle caratteristiche uniche. Oltre ad essere il più grande e dal timbro più grave del gruppo, è capace di raggiungere tonalità al di sotto di 4/8 del tipico flauto traverso, arrivando a tonalità inferiori al do basso del pianoforte, potendo toccare quella che viene considerata come soglia di percezione umana dei suoni bassi.
4 – il didgeridoo: strumento che deriva dalle antiche culture dell’Australia aborigena, è costituito da un corpo a forma conica, o cilindrica, spessa, dentro la quale è possibile soffiare per ottenere suoni che, nelle tradizioni degli indigeni dell’isola, accompagnavano rituali sociali. Spesso viene suonato colpendolo con i cosiddetti “clap stick”, che lo rendono tutt’ora anche uno strumento a percussione dal suono deciso e potente. Anche in Occidente è stato rivalutato, grazie alle influenze della world music e agli appassionati di strumenti musicali tribali, che hanno voluto diffondere in occidente i suoni caratteristici di gruppi sociali ancora molto legati alle loro tradizioni.
5 – La Picasso Guitar: tra gli strumenti musicali dal nome e dalla costruzione più originale e inconsueta. Si tratta di un ibrido tra arpa e chitarra, dotato di un numero esorbitante di corde: sono infatti in tutto quarantadue, disposte su cinque manici che permettono l’esecuzione di combinazioni armoniche ed accordi ai musicisti professionisti amanti delle melodie complesse e dei virtuosismi.
La costruzione di questo strumento ha richiesto alla liutaia Linda Manzer, che l’ha progettata appositamente per il celebre Pat Metheny, circa due anni. Il peso complessivo dello strumento si attesta sui 6,7 kg; ovviamente un peso piuttosto esorbitante per uno strumento a corde, che tuttavia è ampiamente ripagato da sonorità decisamente uniche.